Cos’è?
La parodontologia si occupa della prevenzione e terapia delle patologie a carico del parodonto, cioè l’insieme dei tessuti duri e molli che sostengono i denti: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare.
Le cause
I fattori responsabili delle patologie del parodonto, oltre alla predisposizione genetica, sono: placca batterica, fumo, depositi di tartaro sottogengivali e un’alta percentuale di malattie sistemiche.
Diagnosi e trattamento
Il processo diagnostico consiste nel sottoporre il paziente ad una serie di misure, i sondaggi per la compilazione della cartella parodontale e allo status radiografico: una serie di radiografie.
L’obiettivo è quello di stabilire con precisione il grado di danneggiamento del dente o dei denti interessati dal problema per poter intervenire efficacemente.
Scopo dei trattamenti è quello di ripristinare la salute orale del paziente ed evitare, quanto più è possibile, la rimozione dei denti.
La terapia parodontale è applicata per trattare gengiviti o parodontiti.
La gengivite colpisce i tessuti marginali, la gengiva appunto, e si manifesta con arrossamento, edema, sanguinamento e, talvolta, gonfiore gengivale. Se non trattata in maniera adeguata può costituire, insieme ai fattori di predisposizione genetica, terreno fertile per una parodontite. Quest’ultima coinvolge i tessuti profondi, intaccando l’apparato che supporta il dente.
La parodontite si manifesta con la perdita di stabilità, attacco e osso degli elementi dentali interessati.
L’intervento del dentista consiste in sedute di ‘terapia parodontale non chirurgica’, volte alla rimozione di placca batterica e depositi di tartaro sopra e sottogengivali mediate levigatura delle superfici radicolari. Qualora queste procedure dovessero rivelarsi insufficienti ad eliminare le cause dell’infiammazione, si interviene con la ‘terapia chirurgica-parodontale’ che si avvale di tecniche più o meno complesse per ottenere il ripristino funzionale del Parodonto.
Le tecniche utilizzate vanno dalla chirurgia mucogengivale, quando a essere lesi sono i tessuti molli che ricoprono il dente; alle tecniche rigenerative con l’utilizzo di bio-materiali; alla chirurgia ossea resettiva nel caso di compromissioni più estese. |